sabato 27 giugno 2015

Oltre i sogni

L’io è come un pesce che è guizzato fuori dal mare e ora si dibatte sulla sabbia, agonizzando.
Mentre, esala l’ultimo respiro, pensa: “Ma perché sono saltato fuori dal grande mare?” Non era meglio non saltare per niente? Non era meglio rimanere là dove mi trovavo? Quale inutile desiderio mi ha portato fuori?”
Per fortuna, la morte lo riporterà comunque alla sua origine.
Per fortuna, la morte è molto compassionevole, e ci riporterà allo stato di fabbrica.
Ma dei nostri sogni, dei nostri desideri, delle nostre ambizioni, dei nostri amori… che cosa rimarrà?
Niente. Che cosa volete che rimanga di un sogno?


Se riusciamo a fare della nostra meditazione un sonno senza sogni – ovvero la morte della mente-corpo, dell’io -, abbiamo raggiunto la meta.

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