sabato 27 giugno 2015

RIgenerarsi

Il vero stato rigenerante non è la felicità – che subito svanisce e lascia il posto al suo contrario. Ma il contatto profondo con la nostra natura originaria, il sé.
Per far questo, l’io e il pensiero devono essere sospesi.
Succede per esempio nel sonno profondo, quando non è in azione il solito ego con i suoi desideri insoddisfatti. Lì usciamo dalle identificazioni abituali. E, quando ne emergiamo, ci sentiamo rinati.
In realtà siamo stati in intimità con quel sé che non si identifica con l’io.
Nel sonno profondo, senza sogni, dove sono i miei pensieri e i miei desideri? Dove sono il tempo e lo spazio?
Tutto sparisce ed è per questo che ci rigeneriamo. Ritorniamo ad essere il sé, che non sente nessuna mancanza.
Dov’è la nascita? Dov’è la morte? Dove sono io? Dov’è il conoscitore? Dov’è il conosciuto?
Il mondo delle nostre definizioni e delimitazioni, il mondo dei nostri pensieri, il mondo delle paure e dei desideri… è tutto sparito. E resta la realtà senza qualificazioni, ciò che precede e segue la vita-morte.
È per questo che la vita cerca la morte: per liberarsi.



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