L’io è un costrutto psicologico, inevitabilmente privo di fondamento e
legato a dukkha (sofferenza).
Ma ogni tentativo di risolvere il problema rendendo l’esperienza più
reale, staccandola dal contesto, non fa che peggiorare le cose. Rende cioè la
separazione e l’isolamento ancora più letali.
Bisogna procedere al contrario: ritrovare che siamo parti del tutto.
Nessun commento:
Posta un commento