venerdì 24 luglio 2015

L'oscura consapevolezza

La consapevolezza è come la “materia oscura” della fisica. Si sa che c’è, ma non si riesce a rilevarla. Il fatto è che, non appena ne facciamo oggetto di ricerca, lei, essendo sempre ciò che è consapevole, sfugge di nuovo.
E tuttavia è esattamente ciò per cui esiste il mondo, lo schermo entro il quale possono scorrere gli eventi. C’è qualcosa che è sempre presente, che è sempre testimone, che è prima di ogni altra realtà: del mondo, dell’io, della mente e del pensiero. È sempre presente nel senso che è sempre adesso, al di fuori del tempo e dello spazio.

Questo è il vero sé.

2 commenti:

  1. Ciò che si cerca di fare con la meditazione, è prendere le distanze dal nostro io-fenomenico per sintonizzarsi’su "qualcosa che è sempre presente, che è sempre testimone, che è prima di ogni altra realtà: del mondo, dell’io, della mente e del pensiero: il vero sé."
    Quello che non riesco a capire è perché la scoperta del vero sé, dovrebbe spingerci a far qualcosa per il mondo. C'è veramente un salto evolutivo da compiere? La realtà ultima non è perfetta cosi com'è? Grazie in anticipo della risposta.

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    1. Ma perché esiste il mondo? Non era più semplice lasciare tutto così com'era, un'unica consapevolezza indifferenziata?
      Questa domanda se la pone la mente dualistica.
      Ma, quando la mente si apre, si scopre che il mondo e la consapevolezza sono la stessa cosa, che samsara e nirvana finiscono per coincidere.
      In parole povere, questa realtà non è soltanto una manifestazione del Sé, ma è fatta della sua stessa sostanza.
      Noi scopriamo una presenza profonda che assume la totalità delle forme possibili, tra cui questa realtà che ci sembra così imperfetta.

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