mercoledì 22 luglio 2015

La conversione dell'uomo

Come ho detto prima, staccarsi da sé, dalle proprie paure, dai drammi personali, ed imparare a non essere solo protagonisti, ma anche spettatori, è questo che può fare dell’uomo la forza vincente della natura, l’ “erede delle cose divine”, il nuovo testimone in base al quale cambierà la disposizione del mondo.
Il testimone infatti, la presenza consapevole, è ciò che determina da una parte il soggetto e dall’altra l’oggetto. Ma per ora l’uomo è stato solo un figlio in balia di forze superiori, una vittima, un infante irresponsabile. Come succede nella crescita naturale, bisogna staccarsi dal padre e assumere su di sé questa funzione.
In tal senso, le fedi tradizionali nel Dio Padre sono deleterie: ancorano l’uomo ad una posizione filiale, anzi servile, e gli impediscono di assumere su di sé la responsabilità dello sviluppo del mondo.

L’uomo, dopo essere stato il prodotto dell’evoluzione, deve prendere in mano l’evoluzione. E questo può farlo se abbandona le vecchie credenze nella Provvidenza divina e capisce che può contare solo sulle proprie forze. Deve operare una conversione dalle energie esterne alle energie interne. Cambiare se stesso per cambiare il mondo.

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