Cerchiamo il nostro sé come
se si trattasse di un nucleo solido. E ci meravigliamo di non trovarlo.
Ma in realtà questo sé duro
e stabile non esiste. Noi siamo come ologrammi dotati di autocoscienza. Siamo
maschere (“persone”) sotto cui non c’è un volto. (E, se ci fosse, sarebbe
peggio, perché non potremmo cambiarlo.)
Siamo immagini del
cinematografo degli dei. Gli dei proiettano immagini per il loro spasso e le
fanno muovere. E, per divertirsi di più, le creano autocoscienti, mettendosi a
ridere quando le vedono sforzarsi inutilmente di ritrovare se stesse, la
propria vera natura.
Al nostro centro c’è un
nucleo vuoto: per forza, non troviamo nulla.
Cercate sopra e sotto,
dappertutto… non troverete mai il vostro sé.
Allora fermiamoci, prendiamo
coscienza e possesso di questo nucleo vuoto, e togliamo agli dei ogni motivo di
divertimento.
Gli dei torneranno ad
annoiarsi e abbandoneranno il loro gioco scemo. Ma, siccome anche loro non sono
che immagini, l’intero gioco si dissolverà… in un istante. E in un istante ci
libereremo, scoprendo che eravamo noi stessi a proiettare mondi, uomini e dei.
Ecco, questo mi è un po' difficile da capire. Quando si parla dell'illusorietá dell'io ..." Siamo maschere -“persone”- sotto cui non c’è un volto"... e invece altre volte si dice... Insomma, siamo tutti diversi.... "Non siamo greggi di pecore. Ma individui.".
RispondiEliminaEcco, condivido tutto, ma mi sfugge il valore dato al termine "individui". Non si cade in contraddizione?
Anche la maschera è individuale. Siamo maschere illusorie, ma ciascuna con le proprie fattezze.
EliminaForse adesso ho inteso.. Diciamo che quel post, "il valore della vita" in cui si sottolineava la nostra individualità (seppur priva di sostanzialità autonoma), era una critica contro i dogmatismi delle religioni rivelate.Questi dogmatismi, quasi sempre, si fondano su una "pretesa universale natura umana".Ma la cosidetta natura umana è una sostanza fluida e mutevole, tanto quanto le nostre maschere individuali: velletairio dunque, fondare su di essa un obbligo morale, ad esempio quello famoso di "andate e moltiplicatevi".
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