Inginocchiarsi, umiliarsi,
implorare, pregare il potente.
Un individuo che si comporta
così, voi direste che non ha dignità.
Eppure è questo che insegnano
le religioni: a non avere dignità.
Anche se otteneste qualcosa,
stareste poi al servizio di questo potente senza un minimo di stima e di
autostima. Un servo, uno schiavo.
Vi pare che ne valga la
pena? Un individuo senza dignità, che persona è?
Adesso guardate un Buddha in
meditazione. Non si prostra, non si piega, non supplica, non piatisce… sta consapevole
ed eretto a rivendicare la propria vera natura, la propria eredità di essere
umano realizzato. Che differenza rispetto ai tanti santi piagnoni che si
sentono in dovere di umiliarsi e di chiedere la carità al potente.
In meditazione, noi
insegniamo ad avere dignità, fierezza, forza e coraggio. Succeda quel che succeda, noi
salviamo la nostra nobiltà.
Se voi foste un potente, da
chi preferiste essere circondati? Da melliflui e viscidi servi senza dignità o
da uomini dotati di personalità e di spina dorsale?
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