giovedì 16 luglio 2015

La dignità dell'uomo

Inginocchiarsi, umiliarsi, implorare, pregare il potente.
Un individuo che si comporta così, voi direste che non ha dignità.
Eppure è questo che insegnano le religioni: a non avere dignità.
Anche se otteneste qualcosa, stareste poi al servizio di questo potente senza un minimo di stima e di autostima. Un servo, uno schiavo.
Vi pare che ne valga la pena? Un individuo senza dignità, che persona è?
Adesso guardate un Buddha in meditazione. Non si prostra, non si piega, non supplica, non piatisce… sta consapevole ed eretto a rivendicare la propria vera natura, la propria eredità di essere umano realizzato. Che differenza rispetto ai tanti santi piagnoni che si sentono in dovere di umiliarsi e di chiedere la carità al potente.

In meditazione, noi insegniamo ad avere dignità, fierezza, forza e coraggio. Succeda quel che succeda, noi salviamo la nostra nobiltà.
Se voi foste un potente, da chi preferiste essere circondati? Da melliflui e viscidi servi senza dignità o da uomini dotati di personalità e di spina dorsale?

Nessun commento:

Posta un commento