Non si può arrestare la caduta della fede nel Dio provvidenziale. È la
storia dell’essere – che segue sempre vie tortuose per raggiungere un po’ di
consapevolezza.
Quel Dio era una costruzione della mente, un’astuta invenzione dei
preti. Ha la stessa natura degli dei greci e romani. Dove sono finiti?
Sono finiti nel Dio attuale, l’ultima loro versione, riveduta e corretta.
Se al posto di molti ne mettiamo uno o tre (il Padre, il Figlio e lo Spirito
Santo), cambia la forma ma non la sostanza. Sappiamo bene, per esempio, che la
Madonna è l’ultima forma assunta dall’antica dea Madre.
Ma come sono svaniti gli dei, così sta svanendo il Dio unico delle
religioni, nelle sue varie declinazioni.
La fase successiva, però, non è l’ateismo. È la scoperta che ciò che
chiamiamo Dio e che riteniamo collocato in cielo, in qualche luogo lassù, è
invece proprio qui, in questo mondo, “dentro di noi”.
Questa posizione è più comoda perché è faticoso e deludente pregare un
Dio che non risponde.
Ma non è neppure facile convincere le masse, abituate a implorare e ad
umiliarsi pur di elemosinare qualche favore, a fare un salto di qualità, ad
avere un moto di orgoglio.
La notizia buona è che questo Dio l’abbiamo proprio a portata di mano.
La cattiva è che siamo così alienati che non ritroviamo, non solo Dio, ma
neppure noi stessi. E poi bisogna anche rimboccarsi le maniche, darsi da fare, assumersi
delle responsabilità e, insomma, diventare parte attiva, anziché limitarsi ad
un ruolo di passivo supplicante.
E' un passaggio che ho fatto, non è caduto solo Dio, è caduta la mente ragionante, sostituita da una mente senziente. Però non jo incontrato nessuno che abbia fatto questa esperienza...
RispondiEliminaE' un passaggio che ho fatto, non è caduto solo Dio, è caduta la mente ragionante, sostituita da una mente senziente. Però non jo incontrato nessuno che abbia fatto questa esperienza...
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