Dopotutto, il nostro non
sarebbe un pianeta così brutto: è posizionato alla giusta distanza dalla sua
stella ed ha un clima sopportabile. C’è di peggio; pianeti che sono
completamente gelati, senza aria o roventi.
Il problema sono i suoi
abitanti. Brutali, violenti, egocentrici, fanatici, sempre in guerra. Potremmo
vivere in pace suddividendoci i beni della natura, ma poche persone accumulano
per sé la ricchezza di milioni di altri esseri umani. Un’assurdità, uno spreco pazzesco.
Siamo fatti male o si tratta
di un peccato originale?
Il fatto è che, essendo
stati generati da una natura feroce, che mette ogni specie in concorrenza con
le altre, la violenza ci è servita per sopravvivere. Il Creatore ha voluto che,
accanto all’armonia nascosta, vi fosse anche una guerra ben visibile.
Ma oggi questo istinto è il
nostro handicap. Se non riusciamo a rendercene conto, siamo fritti.
Siamo a un punto dell’evoluzione in cui o ci volgiamo verso noi stessi e diventiamo
consapevoli o siamo perduti.
Le religioni dell’amore non
servono più a niente (anche il più grande criminale è capace di amare qualcuno):
ci vuole una religione della consapevolezza.
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