Quando
riusciamo a vedere le cose senza filtri, senza tanti convincimenti, senza tanti
preconcetti e senza tante fedi, quando ci avviciniamo alla realtà nel silenzio
mentale, ossia sospendendo i nostri innumerevoli condizionamenti e pregiudizi e
rinunciando a tradurre l’esperienza in parole, riusciamo a percepire le cose con
più obiettività e con più chiarezza.
La cultura, i pensieri e la riflessione
sono una gran cosa. Ma sono il noto, il vecchio, il risaputo. E, quando si
vuole conoscere qualcosa di nuovo e di fresco, rappresentano un ingombro e
vanno messi da parte.
All’inizio c’è il Vuoto, ci conferma
anche la fisica, e, per cogliere questa immensa Vacuità, è necessario fare il
vuoto mentale. Questo svuotamento delle molteplici attività mentali è come un reset
in un computer: ci permette di riprendere il cammino con nuova energia e con
nuove idee.
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