Il
Buddha rispondeva a tutte queste domande della filosofia su Dio o sull’anima con
un "nobile silenzio". Il che non significa che dicesse: "Che ne
so io?", o che si rifiutasse di "dare una risposta"; significa
che non voleva cadere nella trappola delle parole e delle idee contrapposte.
Come se dicesse: se vuoi "pensare"
a questi problemi, prima liberati dei preconcetti, prima sgombra la mente dal
solito dualismo.
Non appena ti poni la domanda
"esiste o non esiste Dio", sei già nella trappola di chi ha pensato
prima di te..
Se vuoi capire qualcosa di questi
problemi, non andare a scartabellare tutte le teologie e le religioni, ma fai prima
di tutto il silenzio mentale.
Ma quando in un paese esiste già una
religione, più o meno accettata, tutti continuano a pensare nei termini di
vecchie categorie, accettandole o rifiutandole. Troppo poco per poter parlare
di Dio.
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