Se vuoi essere di aiuto agli altri, sii te stesso.
Non puoi dare quello che non hai perché
non sei te stesso. Se non sei te stesso, sei finto. Se ti imponi una bontà che
non senti, potrai anche dare un aiuto materiale, ma non darai l’aiuto
essenziale.
Il dolore non può essere eliminato in
chi vive in un mondo di distinzioni, di separazioni, di contrapposizioni, di
artifici, di finzioni e di convenzioni; in chi è diviso in se stesso; in chi
non ha trovato la propria autenticità.
Se un uomo soffre perché vive in un
incubo, l’aiuto decisivo non consiste nel cercare di fargli sognare qualcosa di
piacevole, ma nello svegliarlo.
Non puoi cancellare la sofferenza
cercando di prolungare un po’ il piacere. La dimensione della vera felicità si
trova al di là sia del piacere sia del dolore. Lì sei libero, lì non dipendi
più da niente, e nessuno potrà toglierti nulla.
Per installarti su quel piano, devi
smettere di pensare e di proiettare un mondo dualistico, il mondo in cui vivi.
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