Le
tragedie degli immigrati (e lo scenario di sfruttamento e schiavismo che ne
traspare) ci dicono chiaramente che l'uomo è l'animale più feroce che esista
sulla terra. E ci confermano che nessun Dio può redimere questo mondo.
Solo l'uomo che acquista consapevolezza
della violenza con cui e su cui è stato costruito questo universo (da chi... se
non da Dio?) può cambiare qualcosa. Ma gli istinti predatori di fondo, voluti
dalla natura-Dio, sono presenti in tutti noi.
Qualcuno può obiettare che anche le
tendenze etiche derivano da una natura divina. Ed è vero. Però non si può
affermare che Dio sia solo la parte buona. Il cosmo, con la sua ambivalenza, è
il suo marchio, la sua espressione, il suo volto.
Per uscire dal dualismo o dall’unilateralismo,
è necessario mettere in campo tutta la nostra capacità di auto-osservazione e
di consapevolezza.
Dobbiamo correggere una creazione partita
con un’enorme carica di violenza.
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