Adesso
che anche il Papa ne parla (a sproposito), si crede che la "libertà di
coscienza" sia un prodotto del cristianesimo. Niente di più falso. La
Chiesa ha sempre condannato la libertà di coscienza e ha sempre affermato che
il fedele deve semplicemente seguire il magistero ecclesiastico. Il concetto di
"libertà di coscienza" nasce contro
la Chiesa, ad opera degli Illuministi, i quali ancora oggi ispirano odio ai
fedeli cristiani.
Mai in nessuna epoca il
cristianesimo è stato favorevole alla libertà di coscienza dei credenti.
Potremmo citare le dichiarazioni in tal senso di molti Papi. La Chiesa è una
dittatura, che non ama né la democrazia né il libero pensiero, e che si trova a
suo agio in tutti i regimi totalitari (basta che si dichiarino
"cristiani"!)
D'altronde, la coscienza è qualcosa
di individuale e non è un criterio di verità: ognuno la può pensare in un modo
diverso. Ma è proprio questa diversità di pensiero che le fedi non possono
accettare. Io, in tutta coscienza, posso credere che Gesù sia un impostore: lo
accetterebbe la Chiesa? Rispetterebbe la mia opinione? E se parlassi nello
stesso modo di Maometto, lo accetterebbe l'Islam?
Ancora oggi, la Chiesa permette i
funerali religiosi a un criminale nazista, ma non a un Welby, ossia a un uomo
che ha esercitato la sua libertà di coscienza e ha scelto di morire con
dignità.
"Libertà di coscienza" non
significa credere e seguire qualunque idea ci salti in testa, ma riuscire a
fare un esame di coscienza a tutto, anche alle nostre convinzioni. E questo è
un concetto del tutto estraneo ai fedeli delle varie religioni.
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