Esistono molte idee di
Dio, molte interpretazioni possibili. Si può credere in un Dio Persona o in un
Dio impersonale, una specie di Legge che governa l'universo. Si può credere in
un Dio che interviene nelle vicende del mondo o in un Dio che, una volta creato
l'universo, lo lascia a se stesso. Si può credere in un Dio in quanto Essere a
se stante, un Dio esteriore, o in un Dio che è dentro di noi, che è la forza
che ci anima. Si può credere in un Dio che sceglie una religione o in un Dio
che è al di sopra di tutto. Si può credere che Dio sia in qualche modo
conoscibile o in un Dio che non può essere conosciuto con i nostri poveri mezzi
mentali. Si può credere che l'uomo possa inquadrare Dio nelle sue teologie, o
si può credere che l'uomo non possa pensarlo e che debba di conseguenza
avvicinarsi a lui nel silenzio completo della mente. Si può credere in un Dio
che sia fondamento della legge morale (ma quale? Il mondo non è morale) o in un
Dio che sia al di là del bene e del male. Si può credere in un Dio che sia
creatività e libertà o in un Dio che sia conservazione e necessità. Si può
credere che non esista nessun Dio creatore e che il cosmo sia nato da sé, tra
mille errori e difetti. Si può credere, come fanno la scienza moderna e l’antico
taoismo, che all’origine ci sia un grande ma fecondo vuoto…
Ognuno
può esercitarsi come vuole, ognuno può concepire il Dio che vuole, ognuno crede
o non crede in ciò che vuole. Ma resta il fatto che non dobbiamo mai
abbandonare la consapevolezza che Dio sia prima di tutto una nostra idea,
legata alla nostra storia, alla nostra cultura e alla nostra psicologia.
Potremmo dire, come pensava Goethe, che come un uomo è, così è il suo Dio.
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