L’essere è e non può che
essere. Ma come potrebbe essere se non ci fosse il non-essere, il nulla, il
vuoto? Non sarebbe neppure concepibile. Il non-essere si insinua sempre nell’essere.
E questo ha un significato negativo, minaccioso.
Ma anche il
non-essere, essendo il contrario dell’essere, ha bisogno dell’essere. Con una differenza:
che questo ha un significato positivo.
Attenti dunque a non
identificare Dio solo con l’essere. Ci sarebbe ancora qualcosa che lo
condizionerebbe, ci sarebbe ancora qualcosa di precedente, ci sarebbe ancora
qualcosa di più profondo che lo minerebbe.
Che cos’è allora che,
una volta distrutto l’essere, potrebbe ancora “essere”? È il non-essere.
Il non-essere lascia
aperte le speranze. L’essere invece contrassegna l’inizio dell’ansia.
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