“Io penso
questo…” così credi di pensare qualcosa di autentico, anzi di unico, mentre sei
solo un ripetitore di concetti altrui.
Domandati
chi sia quell’ “io” che dice di pensare. Forse lo stesso che è stato
condizionato da famiglia, scuola, religione, mass-media, ecc.
È il tuo vero io o un io che ti è stato appiccicato addosso?
Poniti
questa domanda e poi incomincia a liberarti dalle varie incrostazioni culturali
e psicologiche. Che cosa rimane di quel tuo “io”?
La via per
arrivare a pensare con la tua testa è lunga e deve passare per una spoliazione,
per un non-pensare che consista nello spazzare via tante idee acquisite, tante
convinzioni, tante opinioni… che non sono affatto tue.
Ciò che
rimane è un piccolo nucleo, dal quale puoi ricominciare a pensare.
L’io
autentico è difficile da trovare e qualcuno potrebbe non trovarlo mai, perché è
un semplice accumulo di materiali altrui.
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