Esistono
meditazioni lunghe e laboriose, e meditazioni brevi ma intense. Le prime
richiedono forza, pazienza, determinazione e tempo (per esempio la Vipassana).
Le seconde sfruttano l'ispirazione, lo stato d'animo, l'entusiasmo, la gioia o
il dolore, e permettono di accedere rapidamente ad uno stato di coscienza più
intenso del normale, ad una chiarezza e ad una lucidità eccezionali. Esistono
poi le meditazioni analitiche che richiedono l'uso della riflessione per
comprendere la natura del mondo e di noi stessi. E infine esistono meditazioni
che rifiutano la ragione e il pensiero e tendono semplicemente a lasciare la
mente a riposo, in uno stato di grande calma. Tutte queste categorie rientrano
a buon diritto nel capitolo della meditazione, che come si vede è molto più
sfaccettato di quanto si creda. Ognuno deve seguire quelle che più gli sono
congeniali, ma l'una non esclude l'altra: spesso, si completano a vicenda.
Esistono
meditazioni lunghe e laboriose, e meditazioni brevi ma intense. Le prime richiedono
forza, pazienza, determinazione e tempo (per esempio la Vipassana). Le seconde
sfruttano l'ispirazione, lo stato d'animo, l'entusiasmo, la gioia o il dolore,
e permettono di accedere rapidamente ad uno stato di coscienza più intenso del
normale, ad una chiarezza e ad una lucidità eccezionali. Esistono poi le
meditazioni analitiche che richiedono l'uso della riflessione per comprendere
la natura del mondo e di noi stessi. E infine esistono meditazioni che
rifiutano la ragione e il pensiero e tendono semplicemente a lasciare la mente
a riposo, in uno stato di grande calma. Tutte queste categorie rientrano a buon
diritto nel capitolo della meditazione, che come si vede è molto più
sfaccettato di quanto si creda. Ognuno deve seguire quelle che più gli sono
congeniali, ma l'una non esclude l'altra: spesso, si completano a vicenda.
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