sabato 19 gennaio 2019

Le illuminazioni


Illuminazione è distensione, non concentrazione. O, per meglio dire, è una distensione che segue una intensa tensione. Un po' come succede in un orgasmo sessuale. La tensione è data o da una ricerca deliberata o dalla vita stessa, che produce inevitabilmente stress e sofferenza. Quando la tensione mentale lascia di colpo la presa e si ha una forte distensione, ecco che si verifica l'illuminazione, il risveglio, il satori. Il periodo di sofferenza è la "notte oscura" dell'anima.
       Un altro aspetto dell'illuminazione è la sua forza unitiva; in altre parole, si tratta di un'esperienza di unione, di un superamento improvviso di una divisione (ritorna l'analogia con l'orgasmo sessuale). In questo caso la divisione è quella provocata dall'emergere dell'ego, che crea una separazione dall'essere. L'individuazione infatti ha un prezzo alto, in quanto la coscienza è costretta a isolarsi per definirsi.
       L'illuminazione è la perdita dell'identificazione con l'ego e il recupero dell'identità originaria. Una fusione che è avvertita come un ritorno. Tutte le cose appaiono interdipendenti, vive e significative.
L’illuminazione, come indica la parola, è un vedere chiaro.
       Pur essendo un'esperienza rara, l'illuminazione può accadere a tutti. E piccole illuminazione accadono davvero a tutti, se stiamo attenti. Quando la tensione-sofferenza di uno stato d'animo lascia di colpo il posto ad una distensione, si ha una sensazione di gioia, di estasi, di sollievo, di liberazione. Quando c’è una gran confusione, all’improvviso se ne può uscire con una soluzione. Ecco perché si parla anche di liberazione e di risveglio. Si esce come da un sogno o da un incubo.
Più si va a fondo nella confusione o nella tensione, più forte sarà l’illuminazione.
Non esiste un’unica illuminazione, ma varie forme di illuminazione, a vari livelli. Alcune sono più complete di altre. Altre sono legate a specifiche soluzioni.
       L'illuminazione può essere di durata variabile (anche di un istante), ma alla fine, come tutte le esperienze, finisce. Rimane un ricordo o comunque un riflesso, che può anche essere riattivato.
       L'illuminazione è un’esperienza che dà una nuova visione dell'esistenza, ma non risolve i problemi dell'esistenza, che sono legati non solo a stati d'animo ma anche alla durezza delle condizioni di vita. È chiaro che dall’illuminazione bisogna passare all’azione. Comunque, dà una forza e una chiarezza che possono essere utilizzate per risolvere sia i problemi filosofici sia i problemi pratici.


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