Ogni tanto dico
che, come sono scomparsi gli dei, così scomparirà l'idea di Dio. Ma in realtà
queste realtà sottili non scompaiono veramente: si trasformano e si
interiorizzano. Ciò che scompare è il culto, è la convinzione che realtà
trascendenti si identifichino con realtà definite in termini concreti e fisici.
Gli dei
non sono scomparsi: si sono interiorizzati, e oggi rappresentano certe nostre
esperienze profonde come la bellezza, l'amore, la guerra o l'odio. Lo stesso
vale per Dio. Ciò che sta scomparendo è la sua immagine antropomorfa, l'illusione
che possa essere identificato in qualche apparizione o persona terrena.
Ma anche
Dio vive in certe nostre esperienze profonde, come l'unità di tutte le cose o
il campo unificato di coscienza. L'importante è capire che cosa si trovi sotto
certe immagini mitologiche, che non nascono per caso ma dai nostri bisogni
fondamentali.
L’importante
è uscire dalle religioni tradizionali che danno di Dio un’immagine infantile e
condizionata dai tempi in cui nacquero, e affinare la sensibilità e l’intelligenza.
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