martedì 22 gennaio 2019

Satori


Tutti sono in grado di sperimentare istanti di pace e di gioia, istanti di illuminazione, di "piccole illuminazioni". Ossia momenti in cui ci si libera della pesantezza della mente e si percepisce un'esperienza in tutta la sua intensità. Per esempio, guardare il mare, camminare in un bosco, entrare in una caverna, contemplare un fiume, assistere a un’eclisse, osservare un panorama montano, ascoltare un suono inatteso... In Giappone questi istanti di chiara visione si chiamano satori. Di solito sono esperienze di breve durata e passano inosservate alla coscienza razionale, che non le riconosce come stati di illuminazione/liberazione.
Ma in realtà sono momenti di sospensione della comune attività mentale, dei rapporti immaginari con il passato e il futuro, della trappola del tempo e una riscoperta del contatto diretto con qualcosa di reale. L'ego con le sue rigidità si allontana, la mente con le sue categorie e i suoi giudizi si arresta, e rimane la realtà, la pura consapevolezza. Quando diventiamo così intensamente consapevoli da trascendere l'abituale attività mentale, in realtà non è il nostro ego che diviene consapevole, ma è il nostro intero essere. Nell'assenza dell'ego-mente c'è la presenza dell'essere. E queste esperienze sono la prova che l’io può essere trasceso.
Di solito è l’abitudine che ottunde i nostri sensi. Ma talvolta qualcosa ci stupisce e ci fa uscire dalla prigione dei pensieri

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