Ogni volta che
si commemora la Shoah, c'è come un senso di incompletezza: sembra che la
persecuzione contro gli ebrei sia nata per caso dalla mente di un folle dittatore.
Ma in realtà il folle dittatore aveva preso questa idea da secoli di odio
anti-ebraico, alimentato prima dai Vangeli, in cui al popolo ebraico si fa
gridare: "Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli"
(Matteo 27, 25), e poi da innumerevoli Padri della Chiesa, tra cui alcuni
venerati come "santi". Le persecuzioni antiebraiche e i pogrom
proseguirono in tutto il Medioevo, provocate proprio dal fanatismo cristiano. E
non dimentichiamo che il primo ghetto fu costruito proprio a Venezia, seguito
poco dopo dal ghetto di Roma.
Quando dunque Hitler rispolverò e attuò
l'antica idea di annientare gli ebrei, fu l'inconsapevole esecutore del
desiderio di distruggere il popolo che aveva rifiutato di riconoscere in Gesù,
nell'ebreo Gesù, il Messia. Questo è sempre stato il punto debole del
cristianesimo: il fatto cioè che Gesù fosse semplicemente un ebreo che non si
sognava minimamente di fondare un'altra religione, un ebreo che non aveva mai
disconosciuto la sua religione d'origine. Se non fosse nata una Chiesa, la sua
predicazione sarebbe rimasta confinata nell'ambito dei vari filoni
dell'ebraismo, che non è mai stato una religione unitaria.
È da qui che nasce il complesso di
inferiorità del cristianesimo, il suo complesso edipico, la volontà di
distruggere quel popolo che dimostrava le vere origini storiche e culturali del
messaggio di Gesù. Si voleva cancellare in realtà il semplice fatto che Gesù
era un ebreo, che il cristianesimo non era una dottrina inusitata, un
intervento divino, ma un'interpretazione nuova di una vecchia religione. Si
volevano estirpare le radici ebraiche.
Non a caso, la Chiesa non disse una
parola a difesa degli ebrei e benedisse fascismo e nazismo. Se ne stette zitta
sperando in cuor suo che il folle dittatore eseguisse quello sporco lavoro che
essa aveva iniziato ma che non aveva avuto il coraggio di compiere. Tant'è vero
che molti criminali nazisti riuscirono a fuggire all'estero con un passaporto
del Vaticano.
D'altronde, la connessione fra
nazifascismo e antisemitismo continua fino ai nostri tempi, in cui esistono
ancora gruppi di oltranzisti cristiani che inneggiano al nazifascismo e che non
perdono l'occasione per esprimere il loro odio verso gli ebrei.
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