Essere imperturbabili
(almeno ad un certo grado) è il frutto e la prova che la meditazione è servita
a qualcosa. Essere imperturbabili non significa non provare nulla, ma prendere
le distanze dalle passioni, quelle che ci sconvolgono e ci trasformano in
sugheri sballottati dalle onde. La mente, che deve rimanere consapevole, è in
grado di operare su emozioni, sentimenti e stati d'animo in modo da poterli
osservare con un certo distacco, con una visione serena.
Naturalmente
ogni emozione richiede una cura a sé. Ma l'approccio generale è lo stesso:
essere consapevoli del sentimento che si è impadronito di noi, staccarlo da noi,
guardarlo come se fosse di un altro e a poco a poco disinnescarlo. Con l'ira,
per esempio, il processo è chiaro. A parte le diverse cause scatenanti personali,
tutti abbiamo la possibilità di accorgerci quando incomincia a montare - e
abbiamo la possibilità di fare un passo indietro e staccarcene. Basta saper
creare questo piccolo spazio, questo piccolo intervallo, per disinnescarla, per
evitare lo scoppio. Questo non significa che la sua energia non sia utile in
certi casi, ma significa che possiamo utilizzare la sua forza propulsiva per
agire con energia, anziché essere agiti da essa. Lo stesso meccanismo vale per
tutte le altre emozioni.
L'amore è
un altro osso duro. Qui sembra che la ragione non abbia più gioco. Ma la
consapevolezza non ne viene smontata, al contrario: anche la consapevolezza si
nutre di amore, e sfodera il suo lato migliore proprio durante le tempeste
emozionali. La consapevolezza è sempre attiva, pronta e fresca. Basta questo
per prendere atto dell'amore, magari per capire se è vero, per approfondirlo e
per trasformarlo da una passione incontrollabile ad una calma forza che ci
anima.
Anche la
paura può essere "lavorata" nello stesso modo.
All'imperturbabilità
ci si addestra attraverso la consapevolezza dei sentimenti, un metodo che
automaticamente ne prende le distanze. Ovviamente non si tratta di un processo
facile: ci vuole pazienza, capacità di osservazione e capacità di accettare le
inevitabili sconfitte. Ma, a lungo andare, il nostro essere ne sarà
trasformato. Noi usciremo dal binomio depressione/esaltazione e godremo di una
imperturbabilità interiore che ci darà
un'altra e un'alta qualità di vita.
Allora, guarderemo
con compatimento i poveri individui sempre travolti da forze estranee.
Come si
vede, nella meditazione rientrano numerose pratiche. E in questo caso si tratta di conoscere e affrontare le
proprie emozioni e i propri sentimenti, togliendo loro il lato più sgradevole.
L'imperturbabilità
non devitalizza del tutto le emozioni, ma ci offre una via per trasformare il
caos mentale in una visione trasparente, come quando si guarda un paesaggio
sconfinato in una limpida mattina.
Di questo
noi abbiamo bisogno: di schiarirci la mente per sbarazzarci di ignoranza e
confusione. Che altra umanità avremmo se solo simili metodi fossero adottati
nelle famiglie e nelle scuole! Faremmo di colpo un salto evolutivo.
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