giovedì 3 gennaio 2019

La formula della felicità


Certo, non dobbiamo confondere il vivere con il sopravvivere o con il vegetare. C’è una netta differenza. E in genere tutti finiamo in certi periodi per vegetare, perché abbiamo paura di esporci, di fallire, di venire delusi, di rischiare, di soffrire. Se non facciamo niente – diciamo – almeno non soffriremo. Ma non è così. Anche senza far niente, la sofferenza prima o poi ci colpirà. E avremo perso capra e cavoli.
Non basta però agitarsi per essere felici. Può essere anche questa una forma di prigionia – il ballo di san Vito.
No, per essere vivi, occorre conoscere ciò di cui abbiamo bisogno, la parte veramente vitale di noi stessi. E che cosa fare per sollecitarla.
Per alcuni la vita potrebbe essere cambiare di continuo, per altri starsene fermi nella propria stanza. Per alcuni partire, per altri restare.
Non c’è quindi una formula fissa, valida per tutti. Gli unici che possono decidere siamo noi – se siamo soddisfatti o meno, se siamo tesi o meno, se siamo agitati o meno, se siamo infelici o meno. E poi ci sono le varie fasi della vita, con le loro diverse – e talora contrastanti – esigenze.
Qualche volta siamo felici a scalare la montagna, altra volte a contemplarla dal rifugio.

1 commento:

  1. https://goaltwo.blogspot.com/2012/01/10-claudio-caniggia-youre-gonna-know.html

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