Quando ci si
domanda perché i matrimoni siano in crisi, perché aumentino separazioni e
divorzi, la risposta non può che essere una sola: perché non si meditano i
sentimenti. Che cosa significa meditare i sentimenti? Significa custodirli
dentro di sé, soppesarli, assaporarli e approfondirli. Perché il problema
dell'uomo moderno è che fa tutto in fretta, tra un'occupazione e l'altra, tra
un impegno e l'altro, distrattamente. E così i suoi sentimenti sono
superficiali, immaturi, fragili; non hanno radici. E, quando non hanno radici,
alla prima crisi, al primo vento colpo di vento, volano via.
Anche l'amore rientra in questo quadro: quando
nasce un primo sentimento, già si dà per scontato che sia un grande amore. Ma
ancora non si conosce l'altro e soprattutto non si conosce se stessi; e chi non
conosce se stesso come può capire l'altro?
Vivendo
superficialmente, si ama superficialmente, come se l'amore fosse un bene di
consumo, come se fosse facile trovarlo... magari al supermercato. E questa
l'impressione che danno le grandi star internazionali che, dopo ogni rottura,
nel giro di poche settimane, trovano un nuovo amore. Credetemi, non è
possibile, perché l'amore non è governato dalle leggi del consumo e dello star
system.
L'amore è
ancora governato da leggi ataviche, primordiali, è voluto più dall’istinto che
dalla volontà. E dunque, una volta tanto, concentriamoci su questo raro evento,
su questo fiore che sboccia spontaneamente dentro di noi. Meditiamolo a lungo,
per apprezzarlo. Poi coltiviamolo e assistiamolo quando c'è la tempesta o la
siccità. E serbiamolo nel cuore per farlo crescere robusto.
Se il vero
amore è riconoscere l'anima di un altro, siamo sicuri di poterlo fare tra il
rumore e la confusione di tutti i giorni?
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