giovedì 24 gennaio 2019

L'amore consapevole


Molti credono che il senso di mancanza o di incompletezza che provano possa essere colmato soltanto da un'altra persona, dall'amore. Così, quando s'innamorano, credono di aver finalmente risolto il problema della loro vita. Ma, dopo il primo periodo in cui tutto va bene, ecco che arrivano le prime delusioni: l'altro non è come lo si credeva, l'altro non si fonde con noi, l'altro non ci capisce, ognuno resta un essere separato con esigenze e lacune del tutto personali. E allora ecco che ritorna il senso di solitudine e di sofferenza, ecco che spuntano la gelosia, la competizione, la possessività, il confronto, il risentimento, talvolta l'odio. Ecco che rispuntano i difetti nostri e altrui.
       Il problema è che, quando si parte da un bisogno di amore, si diventa dipendenti da qualcuno, più o meno come si diventa dipendenti da una droga. Mentre il vero amore non dovrebbe essere tanto l'eliminazione di una lacuna quanto il dispiegarsi dell'essere più profondo di una persona. Non un attaccamento, ma il suo contrario: una presenza costante, la liberazione di un'energia interiore che non cerca né di controllare né di possedere, ma di realizzare se stessa. L'amore come consapevolezza profonda, un sentimento che capisce ciò che siamo e che ci fa accettare ciò che siamo e ciò che gli altri sono. In parole povere, se prima non diventate profondamente consapevoli di voi stessi, l'amore che cercherete sarà sempre uno stato di compensazione che non vi potrà dare la vera felicità.

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