Lasciamo
perdere i miti e le fedi. Anche in campo spirituale, basiamoci sul metodo
sperimentale. Se una cosa ci è utile e ci fa bene, pratichiamola. Se un'affermazione
è indimostrabile è solo materia di argomentazioni. Dobbiamo meditare non per
fede, ma perché ci piace e ci fa bene. Tutto il resto è opinabile. La
meditazione deve rientrare nel metodo sperimentale. Non va fatta per fede o per
raggiungere chissà che cosa. Va praticata se e perché ci fa bene. Potete
credere a quello che volete, alla religione che preferite. Ma, alla fine, ciò
che resta è ciò che vi aiuta a vivere meglio e più profondamente qui e ora.
Ecco perché non ha senso sottoporsi a faticose o noiose sedute, a esercizi
penosi. E non ha senso seguire dottrine, tradizioni e maestri che non ci
convincono. Va fatto ciò che ci ispira, ciò che ci piace, non ciò che qualcuno
ci prescrive in base a qualche teoria o fede. Seguite l'istinto, seguite il
cuore. Ascoltate il corpo, ascoltate lo spirito: loro sanno ciò di cui avete
bisogno, loro sono i veri maestri. La meditazione deve essere un piacere, non
una penitenza.
Le
religioni possono affermare quello che vogliono. Ma, alla fin fine, solo ciò
che è verificabile è certo. Ora, potete verificare Dio, potete verificare il
paradiso? Se non potete, tutto è
opinabile.
Lo spirito
non è un concetto astratto. È ciò che provate dentro di voi. È il vostro stato d’animo. In tal senso, è
molto più concreto della materia stessa.
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