Se ad un certo punto divento
consapevole che tutto ciò che faccio e dico, che tutto ciò che sono, che il mio
stesso sé e che tutto quel che mi circonda è instabile e impermanente, in quel
momento colgo qualcosa: colgo ciò che è.
Non si tratta di qualcosa di solido e
di fisso, ma di permanente sì. Mi pongo comunque nella verità e nella realtà.
Questo è il mio punto riferimento,
ciò che non varia al variare di tutto il resto.
Ho trovato un punto di permanenza in
mezzo all’impermanenza.
Ora, tutto può essere valutato alla
luce di questa certezza.
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