lunedì 13 giugno 2016

La tranquillità di fondo

Se non riusciamo a notare gli stati d’animo predominanti, saranno loro a dettarci legge e a farci muovere in modo automatico.
In effetti, l’unico modo per disinnestarli è diventarne coscienti: “Questa è noia… questa è ansia… questa è depressione… questa è confusione, ecc.”.  
Mentre ne diventiamo consapevoli, creiamo una deviazione, un intervallo che ci permette di spostare l’attenzione dal nostro stato d’animo al fondo stesso della mente, che è sempre calmo.
Qui non c’è bisogno di essere seduti in meditazione. È una presa di coscienza che si può effettuare in qualsiasi momento e in qualsiasi posizione.
In ogni caso, è necessario rafforzare la nostra presa di coscienza ripetendola per un po’ e magari unendola alla consapevolezza del respiro o ad una ripetizione del concetto: “Noia… ansia… depressione… confusione, ecc.”.
Questi stati d’animo inconsci assomigliano a neve che, portata alla luce del sole, finisce per sciogliersi.

Se poi riportiamo alla mente lo stato sottostante calmo, ripetendoci magari: “È già qui, è qua sotto, è sempre qui…”, ripetendo i mantra: “Pace, quiete, tranquillità, ecc.” e ricorrendo ad una respirazione di calma, riusciamo ad ottenere un duplice risultato: disinneschiamo lo stato d’animo negativo e ritroviamo la tranquillità di fondo.
Ricordiamoci che, per quanto questi stati d'animo siano resistenti e antichi, sono comunque abitudini, schemi ripetitivi, semplici costrutti mentali.
E, se la mente crea, la mente può distruggere.

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