mercoledì 15 giugno 2016

La consapevolezza delle sensazioni

Tutti ovviamente vorremmo conservare e prolungare le esperienze piacevoli e accorciare ed eliminare quelle spiacevoli. Così facendo, però, oscilliamo continuamente tra attaccamento e avversione, senza poter controllare il meccanismo.
Qui entra in campo la tecnologia della coscienza (la meditazione), che ci invita ad essere consapevoli innanzitutto delle sensazioni: “Questa è una sensazione piacevole… Questa è una sensazioni spiacevole…”.
L’esercizio consiste nel restare il più possibile concentrati su tale consapevolezza, anziché reagire nel solito modo. In altri termini, non dobbiamo oscillare tra la speranza (che il piacere si prolunghi) e la paura (che il malessere prosegua). E non dobbiamo intervenire in tal senso.
Dobbiamo aver chiara la distinzione fra “essere consapevoli di” e la sensazione o lo stato d’animo. Nello spazio tra i due momenti dobbiamo inserire un cuneo in cui non vi è più aderenza alla sensazione, ma solo alla consapevolezza.
Questo spazio, nel caso di sensazioni spiacevoli, non è spiacevole.
Dunque, attraverso questo cuneo di distacco, possiamo educare la mente a non seguire le tendenze abituali di attaccamento (alla piacevolezza) e di avversione (alla spiacevolezza). E qui troviamo uno spazio di libertà e di pace.

Ma, per dominare l’intero meccanismo, è necessario eseguire l’esercizio anche con le sensazioni piacevoli. 

Nessun commento:

Posta un commento