lunedì 6 giugno 2016

La pace mentale

Sembra che, a detta di tutti, non ci sia stato mentale migliore della pace. Quando qualcuno muore, gli si augura di riposare in pace. E ognuno di noi sostiene che vorrebbe trovare la pace.
Ma è vero?
Scegliere la vita non è certo scegliere la pace. È scegliere il trambusto, l’attivismo, l’emozione, l’eccitazione…
In realtà, di fronte alla pace, siamo come sant’Agostino che pregava: “Dio rendimi casto, ma non ancora”.
Come essere umani, dobbiamo fare ancora molta strada per desiderare veramente la pace; dobbiamo cambiare la scala dei nostri valori, dobbiamo essere capaci di starcene per un po’ concentrati su noi stessi, in modo da comprenderci e comprendere il perché degli avvenimenti.
Se non abbiamo la pace neppure dentro di noi, figuriamoci all’esterno.
Il mondo non soffre certo per un eccesso di pace. E anche noi, non appena troviamo un attimo di pace, ci sentiamo annoiati e pensiamo a che cosa fare di eccitante. Come diceva Pascal, tutta l’infelicità degli uomini viene da una sola cosa: dal non sapersene stare tranquilli in una stanza… a riflettere o semplicemente a starsene in silenzio, facendo tacere pensieri e desideri inopportuni o inutili.

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