Sembra che, a detta di tutti, non ci
sia stato mentale migliore della pace. Quando qualcuno muore, gli si augura di
riposare in pace. E ognuno di noi sostiene che vorrebbe trovare la pace.
Ma è vero?
Scegliere la vita non è certo
scegliere la pace. È scegliere il trambusto, l’attivismo, l’emozione, l’eccitazione…
In realtà, di fronte alla pace, siamo
come sant’Agostino che pregava: “Dio rendimi casto, ma non ancora”.
Come essere umani, dobbiamo fare
ancora molta strada per desiderare veramente la pace; dobbiamo cambiare la
scala dei nostri valori, dobbiamo essere capaci di starcene per un po’ concentrati
su noi stessi, in modo da comprenderci e comprendere il perché degli
avvenimenti.
Se non abbiamo la pace neppure dentro
di noi, figuriamoci all’esterno.
Il mondo non soffre certo per un
eccesso di pace. E anche noi, non appena troviamo un attimo di pace, ci
sentiamo annoiati e pensiamo a che cosa fare di eccitante. Come diceva Pascal, tutta
l’infelicità degli uomini viene da una sola cosa: dal non sapersene stare
tranquilli in una stanza… a riflettere o semplicemente a starsene in silenzio,
facendo tacere pensieri e desideri inopportuni o inutili.
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