In questo mondo, in cui è già
difficile ascoltare veramente o a fondo gli altri, è ancora più difficile
ascoltare se stessi. Così siamo dei perfetti estranei, agli altri e a noi
stessi. “Monadi senza porte e senza finestre.”
Ascoltare non significa aprire gli
orecchi: questo possono farlo tutti. Significa stare attenti a ciò che accade,
al di là delle parole, dei pensieri e degli stati d’animo.
Ascoltiamo per esempio i nostri
desideri. Guardiamo da dove sorgono e dove finiscono.
Sorgono, ci influenzano e scompaiono –
continuamente. Cosa c’era prima e cosa rimane dopo?
I buddhisti dicono il vuoto.
Io direi una catena infinita di
azioni e reazioni che non riusciamo a risalire. Una catena che ci lega in una
rete immensa.
Questa ho dovuto rileggerla tre volte per capirla..credo sia vero
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