sabato 18 giugno 2016

La rete infinita

In questo mondo, in cui è già difficile ascoltare veramente o a fondo gli altri, è ancora più difficile ascoltare se stessi. Così siamo dei perfetti estranei, agli altri e a noi stessi. “Monadi senza porte e senza finestre.”
Ascoltare non significa aprire gli orecchi: questo possono farlo tutti. Significa stare attenti a ciò che accade, al di là delle parole, dei pensieri e degli stati d’animo.
Ascoltiamo per esempio i nostri desideri. Guardiamo da dove sorgono e dove finiscono.
Sorgono, ci influenzano e scompaiono – continuamente. Cosa c’era prima e cosa rimane dopo?
I buddhisti dicono il vuoto.

Io direi una catena infinita di azioni e reazioni che non riusciamo a risalire. Una catena che ci lega in una rete immensa.

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