La situazione si ripete
uguale in ogni parte del mondo, oggi come in passato. Un partito fondamentalista
prende il potere in un paese, e da quel momento perseguita chi la pensa
diversamente e vuole imporre il suo credo.
Lo vediamo in tutti i paesi
islamici e lo vediamo anche in India, dove il potere è stato occupato da un
partito hindu. Ed ecco che tutti i giorni si verificano aggressioni e uccisioni
di membri di altre fedi religiose e anche di semplici laici che non vogliono
essere intruppati in una religione in cui non credono.
Chi ha una fede, nonostante
le belle parole su Dio, sulla misericordia, sulla compassione e sull’amore,
vede gli altri come nemici e odia istintivamente tutti coloro che non la
condividono e che con la loro sola presenza rappresentano una posizione
critica. Non si limita ad esercitare la propria fede, ma vuole imporla, con le
buone o con le cattive. Perfino nei Vangeli troviamo in una parabola parole di
Gesù che incitano a “costringere ad entrare” (compelle intrare, in latino).
Negli uomini di fede, che
credono di avere la verità, non c’è rispetto per le credenze altrui: si vuole
imporre a tutti lo stesso comportamento. Prendiamo il caso delle leggi che
hanno un rilievo etico: divorzio, aborto, eutanasia, ecc. Il credente vorrebbe imporre
all’intera società le proprie convinzioni, negando agli altri la libertà di
scelta. In questo il mondo laico è enormemente superiore al mondo religioso,
perché non costringe nessuno a divorziare o ad abortire. Ma il fondamentalista
odia la libertà altrui.
Insomma, guardiamoci bene dal
portare al potere un partito religioso: sarebbe la fine della libertà per tutti
gli altri.
Ma perché gli integralisti
odiano tanto chi la pensa diversamente? Perché non vogliono avere dubbi, perché
non vogliono mai più rimettere in discussione convinzioni che, dentro di loro,
sanno non avere nessun fondamento se non la coercizione.
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