Siamo nella civiltà non
tanto del libro quanto della traduzione. Per esempio, la frase “non fare agli
altri quello che non vorresti fosse fatto a te” venne pronunciata anche da
Confucio. Ma per Confucio, questo atteggiamento si definiva mitezza, non amore.
Perché nei Vangeli è stato
tradotto “amore”? Non c’è in questa parola qualcosa di troppo?
Si tratta infatti di un
atteggiamento di equilibrio, di intelligenza e anche di convenienza. Dunque, un
problema di traduzione. Se fosse stato tradotto “mitezza” anziché amore, non
avremmo avuto quella passionalità che è collegata alla parola amore.
Per comportarsi con mitezza
e con saggezza, non c’è bisogno di un amore passionale. Ma di compassione e di
comprensione.
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