Le differenze e le separazioni fra gli esseri umani sono
ovviamente reali. Ma noi innalziamo muri che le rendono impenetrabili.
La mente, infatti, elabora
il concetto di “sé” in contrasto con
il concetto di “altro”, e quindi finisce per vedere l’altro come un estraneo,
se non come un nemico. Da qui nasce la paura, e dalla paura nascono l’isolamento
e la sofferenza.
Ma ciò che la mente ha
costruito, la mente può distruggere.
Dobbiamo insomma lavorare a
capire l’interdipendenza umana, la sostanziale unità e comunanza dei bisogni
fondamentali.
Questo lavoro interiore ha
uno scopo preciso: abbattere i muri dell’isolamento e della paura, che sono all’origine
di tanta sofferenza e di tanti scontri.
Se non si compie questo
lavoro, anche un atto di carità o di generosità rimane lettera morta, risulta inutile.
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