Qualcuno pensa che basti un
singolo evento – una rivoluzione o un’illuminazione - per cambiare di colpo la
vita di una persona.
Ma, nel campo della
meditazione, non è sufficiente. Bisogna lavorarci a lungo sopra ed elaborare l’esperienza.
L’evento eccezionale conta, ma non può penetrare nelle profondità dell’essere.
Così si spiega perché certi
illuminati o certi rivoluzionari continuino a nutrire vecchi pregiudizi.
In meditazione (e in realtà
nella natura umana) è necessario un cammino graduale, un lavoro interiore
continuo.
Come diceva Osho, “evoluzione,
non rivoluzione.”
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