mercoledì 4 novembre 2015

Amore come consapevolezza

Noi esaltiamo tanto l’amore passionale. Ma in fondo questo sentimento è un segno di incompletezza. Ricordate il mito platonico?
All’inizio c’erano esseri che avevano sia la parte maschile sia la parte femminile. Ma gli dei (sempre invidiosi della felicità altrui) li divisero in due; e da quel momento, ogni metà cerca l’altra metà. È così che nasce il nostro bisogno di amore.
Cerchiamo l’unità perduta.
In realtà, il mito ci dice che abbiamo diviso la nostra personalità, comprimendone una parte: quella maschile o quella femminile.
Ma, poiché questa divisione è innanzitutto interna, è illusorio pensare di recuperare la parte perduta congiungendosi con un altro. La prima cosa da fare è ricongiungerci con noi stessi.

Noi insegniamo ai nostri figli a cercare fuori di sé la parte mancante. Ma, prima di tutto, dovremmo insegnar loro a ritrovare in sé la metà che hanno represso. Solo a quel punto si può parlare di amore, e non di un cerotto provvisorio e sempre pronto a staccarsi.

Nessun commento:

Posta un commento