Noi esaltiamo tanto l’amore passionale. Ma in fondo questo
sentimento è un segno di incompletezza.
Ricordate il mito platonico?
All’inizio c’erano esseri che avevano sia la parte maschile sia
la parte femminile. Ma gli dei (sempre invidiosi della felicità altrui) li
divisero in due; e da quel momento, ogni metà cerca l’altra metà. È così che
nasce il nostro bisogno di amore.
Cerchiamo l’unità perduta.
In realtà, il mito ci dice che abbiamo diviso la nostra
personalità, comprimendone una parte: quella maschile o quella femminile.
Ma, poiché questa divisione è innanzitutto interna, è illusorio
pensare di recuperare la parte perduta congiungendosi con un altro. La prima
cosa da fare è ricongiungerci con noi stessi.
Noi insegniamo ai nostri figli a cercare fuori di sé la parte
mancante. Ma, prima di tutto, dovremmo insegnar loro a ritrovare in sé la metà
che hanno represso. Solo a quel punto si può parlare di amore, e non di un
cerotto provvisorio e sempre pronto a staccarsi.
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