Il moralista crede che il bene stia da una parte e che il male
stia dalla parte opposta, e che i due si escludano a vicenda.
L’uomo profondo sa che bene e male sono sempre intrecciati e
pronti a scambiarsi i posti; sa che il bene e il male sono relativi e si
sostengono a vicenda.
Il primo crede quindi in un’etica immobile e dogmatica, con cui
sia sempre possibile distinguere il bene dal male. Il secondo cerca di cogliere
l’insieme dinamico della situazione, con il suo inestricabile intreccio di bene
e di male.
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