Come diceva il Buddha, la
prima cosa da fare è riconoscere la realtà della sofferenza.
Se la neghiamo, se ci
illudiamo che la vita sia miracolosa e che il mondo sia protetto da un Dio
benigno, andremo incontro a delusioni atroci e perderemo ogni possibilità di
resistenza.
Chi non vuol vedere la
propria malattia e la nega, finisce per esserne vittima.
Se vogliamo arrivare ad una
presa di coscienza, dobbiamo dimenticarci di ogni idea di un Protettore divino.
Solo così, saremo preparati in caso di bisogno e potremo predisporre vie d’uscita.
Se neghiamo la realtà della
malattia, non potremo preparare le cure.
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