venerdì 13 novembre 2015

La forza della meditazione

In genere arriviamo alla ricerca spirituale e religiosa perché soffriamo o siamo insoddisfatti.
Ma perché siamo insoddisfatti? Che cosa cerchiamo veramente?
Comodità, sicurezza, salute, conforto (che saranno comunque precari) o certe qualità interiori che ci rendono più forti a prescindere dagli ondeggiamenti della vita?
Quando veniamo colpiti dalla sofferenza o da altri stati d’animo negativi,oppure da qualche malattia o incidente, ci sembra che la meditazione non ci abbia difeso e, magari, la abbandoniamo.
Ma è un’illusione credere che qualcuno o qualcosa possano liberarci per sempre dai colpi avversi del destino; il nostro karma è intrecciato a mille altri karma e al karma del nostro mondo, che è quello di procedere tra alti e bassi e di finire nella disgregazione e nella morte. La meditazione non è una corazza che possa difenderci da ogni male.
In realtà, noi siamo in grado non di prevenire ogni male, ma di assumerli comunque nel nostro spazio meditativo, che è sempre aperto e pronto ad accogliere e a rielaborare ogni input. In questo siamo più forti, in questo difendiamo il nostro essere profondo.
La meditazione contempla nel suo spazio sacro tutte le sconfitte, tutti i fallimenti, tutte le ingiurie. Questa è la sua grandezza, questa la sua potenza.
Per quanto la vostra situazione sia negativa, portatela al centro della vostra attenzione-meditazione; anzi, si impara molto più dalle sventure che dalle fortune.
 Non c’è nessun contenuto, nessuna esperienza, che non sia utile alla meditazione e allo sviluppo della consapevolezza.


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