Nessuno nasce libero.
Nasciamo tutti come piccoli replicanti, robot guidati da altri, cuccioli di un
gregge o di una mandria. Il primo processo di crescita e di formazione è
essenzialmente una forma di condizionamento.
Per liberarsi da questo
imprinting familiare, culturale e sociale, ci vorranno decenni. Non scegliamo
niente, né i genitori, né la scuola, né la religione. Tutto ci viene imposto.
Le nostre parole, le nostre
idee, i nostri pensieri, i nostri giudizi, i nostri valori sono soltanto
repliche di quelli degli altri. Ripetiamo ciò che ci viene instillato credendo
che sia nostro.
Ma non è nostro, non è una
nostra creazione; è la creazione del DNA, della cultura dominante, della
famiglia, della scuola, della religione, ecc. Siamo talmente condizionati che saremo
costretti a innamorarci di qualcuno che assomigli ai nostri genitori. Non ci
sarà possibilità di scelta.
Per liberarci di questa
eredità occorrerà un lungo e faticoso processo di decondizionamento, di presa
di coscienza, di presa di distanza, di critica, di ribellione, di scontri…
Per diventare noi stessi, vorrà
tutta la vita – e molti non ci riusciranno: continueranno a ripetere idee e
comportamenti che sono di altri. Ecco perché il risveglio si chiama anche
liberazione.
Dovremo liberarci dei
vestiti vecchi e indossarne altri, di nostra scelta. Nessuno nasce libero: la libertà si conquista.
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