lunedì 3 agosto 2015

Le tempeste della vita

I nostri stati d’animo sono in un’altalena continua. Un giorno ci sentiamo al settimo cielo e il giorno dopo ci sentiamo fiacchi e depressi. Un giorno ci sembra d’essere i salvatori del mondo e il giorno dopo ci sembra di essere delle nullità. Un giorno ci sentiamo ottimisti e il giorno dopo vediamo tutto nero… E le oscillazioni di umore possono variare dalla mattina alla sera o da un’ora all’altra.
A volte sono gli avvenimenti che inducono in noi stati d’animo contrapposti. Ma a volte sono gli ormoni, certe piccole cose, i sogni o semplicemente i pensieri. Sì, perché la mente, in apparenza senza cause, può esalarsi od abbattersi, passando rapidamente da un estremo all’altro. Tanto che a volte la depressione è il risultato di un pensiero che ci assale e ci tortura.
Come fare a uscirne? E qual è il nostro vero io?
In linea generale sarebbe meglio evitare gli estremi e mantenere un certo equilibrio. Come fare? Quando ci troviamo sulle montagne russe, in alto o in basso, rientriamo dentro noi stessi, nel punto più profondo, là dove non arrivano le ondate.
Si tratta di un punto molto profondo, al di sotto della superficie, dove, proprio come succede in mare, tutto rimane calmo nonostante la bufera soprastante.
Da laggiù possiamo guardarla superficie e osservare in alto l’infrangersi delle onde (dei nostri stati d’animo).
Questa è la posizione del testimone.
Il testimone è consapevole e osserva tutto. Ma lui personalmente non ne è toccato.

Esercitiamoci a trovare questa posizione, che è fondamentalmente un atteggiamento psicologico e spirituale, al di là dell’esaltazione e della disperazione.

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