I nostri stati d’animo sono
in un’altalena continua. Un giorno ci sentiamo al settimo cielo e il giorno
dopo ci sentiamo fiacchi e depressi. Un giorno ci sembra d’essere i salvatori
del mondo e il giorno dopo ci sembra di essere delle nullità. Un giorno ci
sentiamo ottimisti e il giorno dopo vediamo tutto nero… E le oscillazioni di
umore possono variare dalla mattina alla sera o da un’ora all’altra.
A volte sono gli avvenimenti
che inducono in noi stati d’animo contrapposti. Ma a volte sono gli ormoni,
certe piccole cose, i sogni o semplicemente i pensieri. Sì, perché la mente, in
apparenza senza cause, può esalarsi od abbattersi, passando rapidamente da un estremo
all’altro. Tanto che a volte la depressione è il risultato di un pensiero che
ci assale e ci tortura.
Come fare a uscirne? E qual è
il nostro vero io?
In linea generale sarebbe meglio
evitare gli estremi e mantenere un certo equilibrio. Come fare? Quando ci
troviamo sulle montagne russe, in alto o in basso, rientriamo dentro noi
stessi, nel punto più profondo, là dove non arrivano le ondate.
Si tratta di un punto molto
profondo, al di sotto della superficie, dove, proprio come succede in mare, tutto
rimane calmo nonostante la bufera soprastante.
Da laggiù possiamo guardarla
superficie e osservare in alto l’infrangersi delle onde (dei nostri stati d’animo).
Questa è la posizione del
testimone.
Il testimone è consapevole e
osserva tutto. Ma lui personalmente non ne è toccato.
Esercitiamoci a trovare
questa posizione, che è fondamentalmente un atteggiamento psicologico e
spirituale, al di là dell’esaltazione e della disperazione.
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