Può gentilmente approfondire questo tema: si tratta solo di inquinare di meno - dunque una questione "tecnica" - o c'è una relazione tra gli atteggiamenti mentali, le "disposizioni" prevalenti, che potrebbero riflettersi e creare il "clima" ? Il "clima", ci rispecchia, ci "fotografa" ? Grazie dell'attenzione e vivi complimenti
Non c'è distinzione fra contenitore e contenuto, fra ambiente ed esseri che ci vivono, tra clima e l'insieme degli enti. Ogni cosa interagisce con l'altra. Il clima si è arroventato perché gli esseri umani sono stati colti da una specie di febbre mentale. Il che non esclude anche il contrario. Più ci agitiamo noi, costruendo, moltiplicandoci, più il clima diventerà rovente e l'ambiente inospitale. E viceversa. Se ci calmiamo, anche il clima si calmerà. Altrimenti non potrà che peggiorare. Il mondo è un tutt'uno.
Grazie delle sue parole ! Mi sono domandato anch'io quali "riferimenti", indirizzi ha assunto il nostro mondo contemporaneo: ha una direzione unica, fatta di produttività, successo, profitti, corsa, eccitazione... non c'è posto per il riposo, il "refrigerio", la notte, il recupero, la quiete, l'equilibrio. E' in questa ottica che si passa per lo "sballo", come unico "rilassamento"... e così fa il tempo metereologico con le "bombe d'acqua" e le tempeste. E' come se fossimo diventati incapaci di semplicità, di modestia, di pace, di saggezza. Il tormento sembra il destino di questo tempo, nella sua cecità destinato al suicidio. Belle le parole di Emanuele Severino: "L’Occidente è una nave che affonda, dove tutti ignorano la falla e lavorano assiduamente per rendere sempre più comoda la navigazione". E siamo oramai un unico destino, un unico mondo, cieco e in pericolo! Grazie ancora di tutto... La seguo
Può gentilmente approfondire questo tema: si tratta solo di inquinare di meno - dunque una questione "tecnica" - o c'è una relazione tra gli atteggiamenti mentali, le "disposizioni" prevalenti, che potrebbero riflettersi e creare il "clima" ? Il "clima", ci rispecchia, ci "fotografa" ?
RispondiEliminaGrazie dell'attenzione e vivi complimenti
Non c'è distinzione fra contenitore e contenuto, fra ambiente ed esseri che ci vivono, tra clima e l'insieme degli enti. Ogni cosa interagisce con l'altra. Il clima si è arroventato perché gli esseri umani sono stati colti da una specie di febbre mentale. Il che non esclude anche il contrario. Più ci agitiamo noi, costruendo, moltiplicandoci, più il clima diventerà rovente e l'ambiente inospitale. E viceversa. Se ci calmiamo, anche il clima si calmerà. Altrimenti non potrà che peggiorare. Il mondo è un tutt'uno.
RispondiEliminaGrazie delle sue parole ! Mi sono domandato anch'io quali "riferimenti", indirizzi ha assunto il nostro mondo contemporaneo: ha una direzione unica, fatta di produttività, successo, profitti, corsa, eccitazione... non c'è posto per il riposo, il "refrigerio", la notte, il recupero, la quiete, l'equilibrio. E' in questa ottica che si passa per lo "sballo", come unico "rilassamento"... e così fa il tempo metereologico con le "bombe d'acqua" e le tempeste. E' come se fossimo diventati incapaci di semplicità, di modestia, di pace, di saggezza.
EliminaIl tormento sembra il destino di questo tempo, nella sua cecità destinato al suicidio.
Belle le parole di Emanuele Severino: "L’Occidente è una nave che affonda, dove tutti ignorano la falla e lavorano assiduamente per rendere sempre più comoda la navigazione".
E siamo oramai un unico destino, un unico mondo, cieco e in pericolo!
Grazie ancora di tutto... La seguo