Con il termine “meditazione”
possiamo intendere due processi diversi ma complementari.
Il primo consiste nel
diventare consapevoli di come siamo fatti, dei nostri principali stati d’animo,
dei nostri schemi di comportamento, delle nostre reazioni abituali, e così via.
Si tratta in sostanza di un’attività di conoscenza e di osservazione di sé, di
tipo spesso analitico, che porta a migliorare se stessi e dunque alla saggezza.
Il secondo consiste nella
ricerca di un’esperienza speciale, quella che chiamiamo illuminazione,
liberazione o risveglio.
I due processi meditativi
sono complementari primo perché non basta un’esperienza di illuminazione per
conoscere se stessi in modo analitico, per conoscere i propri difetti e i
propri pregi, per sapere quali sono i propri limiti, e secondo perché non basta
conoscere bene se stessi per risvegliarsi da tante illusioni, dal sogno stesso
della vita.
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