Perché dobbiamo stare
immobili a meditare? Di solito si risponde facendo l’esempio dell’acqua
torbida. Se prendiamo un vaso di acqua torbida e lo lasciamo immobile, la melma
si depositerà sul fondo e parte dell’acqua tornerà limpida.
Dunque, la pratica immobile
serve a schiarire parte della mente.
La “chiarezza” che otteniamo
ci porta ad osservare noi stessi e il mondo con distacco, imparzialità ed
equanimità. E questo è già un vantaggio rispetto agli uomini comuni immersi nella
melma della confusione, dell’indifferenza, dell’ignoranza e dei
condizionamenti.
Ma è solo il punto di partenza.
La luce della “chiara
visione” deve poi illuminare proprio la melma depositata sul fondo, che è
costituita da idee, convinzioni, valori, pregiudizi e false visioni, per lo più
inconsci, che ci fanno comportare in modo sbagliato, procurandoci una sofferenza
continua.
Ci accorgeremo che fino a
quel momento abbiamo condotto una vita inautentica, non siamo stati noi stessi,
ma siamo stati solo marionette i cui fili venivano tirati da altri.
Meditare è recuperare la
propria autonomia.
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