Il Papa non va in vacanza,
non si dà pace e quindi ci rompe le scatole tutti i giorni con la complicità di
radio e televisioni che, non avendo notizie da dare, ci ammanniscono i suoi
insulsi predicozzi.
Il giorno di ferragosto, per
esempio, ha detto: “ Nella storia pesa la violenza dei prepotenti, l'orgoglio dei ricchi, la tracotanza dei
superbi, ma Dio non lascia soli i suoi figli, umili e poveri, ma li soccorre
con misericordiosa premura, rovesciando i potenti dai loro troni".
Quando mai? Chi è che ha mai visto una cosa del genere?
Ecco, il cristianesimo parte da un sovvertimento, da un disconoscimento
della realtà: si scambia per reale ciò che è in effetti solo un sogno. Sulla
scia di Gesù che sognava che gli ultimi diventassero i primi e che si potessero
amare i nemici, si continua a mettere il carro davanti ai buoi – ossia quello
che noi vorremmo con quello che è. E così si fa una grande confusione e si
rimane vittima delle proprie illusioni.
In meditazione lo si ribadisce di continuo: mai anteporre le proprie
illusioni alla realtà. La prima cosa da fare è riconoscere come stanno le cose:
solo così si possono cambiare.
Direi che la prima funzione della meditazione è proprio questa:
riconoscere le proprie illusioni, i propri sogni, i propri bisogni, le proprie
fantasie per ciò che sono: prodotti della mente. E riconoscere la realtà.
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