Se affermiamo che ogni
nostra scelta è preordinata e predestinata, qualcuno dirà che così non c’è il
minimo spazio per il libero arbitrio e per la responsabilità.
Ma il punto è che non
possiamo sapere quale sia il nostro destino. Di fronte ad un bivio, non
sappiamo se sia giusto prendere a destra o a sinistra, non sappiamo che cosa ci
sia predestinato. E dunque dobbiamo far ricorso, comunque, alla nostra sensibilità,
alla nostra ragione e alla nostra intuizione. E ciò che riteniamo sia il libro
arbitrio.
Paradossalmente è la nostra
ignoranza che ci permette una scelta apparente. Se conoscessimo tutte le possibili
mosse e combinazioni di quel gioco che è la vita, sapremmo sempre dove andare –
e quindi non ci sarebbe scelta.
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