Quando ci mettiamo in testa
di cambiare un’esistenza che ci dà troppa sofferenza, di seguire una strada di
rettitudine per sentirci meglio, allora cerchiamo principi morali o leggi di
saggezza che non ci facciano più sbagliare.
Ci aspettiamo così di
impegnarci in una dura lotta, in un aspro combattimento. Ci sentiamo come
guerrieri alla vigilia di uno scontro, tesi e rigidi, muniti di corazza.
Tutto sbagliato.
La via della Virtù non può
essere il frutto di sforzi e sacrifici, di una severa e dolorosa guerra.
Ciò che dobbiamo cercare non
è la via di una morale artefatta, ma della natura. Sulla via della Virtù non ci
sono azioni lecite e azioni vietate, ma comportamenti spontanei.
Se prima soffrivamo era
perché andavano contro la nostra stessa natura, che è parte della natura
generale. Ora abbandoniamo questo genere di lotta.
Smettendo di combattere, la
vita diventa naturalmente virtuosa e, con ciò, più piacevole ed armoniosa.
Certo, nelle nostre società
c’è poco spazio per una vita naturale. Ma c’è comunque spazio per semplificare
e ritornare all’essenziale.
“La virtù superiore non
ricorre alla forza, ma non lascia niente di incompiuto. La virtù inferiore
ricorre alla forza, ma non ottiene niente”
Lao-tzu
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