Lo scopo della spiritualità è proprio quello di trascendere il piccolo
io.
Nella meditazione, per esempio, cerchiamo di far tacere la mente,
mettendola tra parentesi.
Ma anche nella devozione o nelle attività caritatevoli si cerca lo
stesso stato: mettere da parte l’ego.
In Oriente si distingue tra yoga mentale e yoga dell’azione, ma il
risultato rimane sempre quello del superamento del senso di un agente
individuale… fino a raggiungere quella fonte impersonale da cui ha origine
tutto.
Attenzione, però, a non confondere l’impersonalità con l’indifferenza.
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