sabato 29 novembre 2014

La meraviglia

Quando ci si meraviglia, nel vero senso della parola, perché per esempio ci si trova di fronte ad un panorama, una persona, uno spettacolo, un’opera d’arte, ecc., non capiamo che cosa ci è successo. Abbiamo vissuto uno stato di rapimento, ci siamo dimenticati per un po’ del nostro io e dei nostri pensieri abituali.
Questo senso di meraviglia gioiosa è legato alle esperienze di satori e di samadhi. È una specie di trance che ci trasporta altrove e ci fa uscire da noi stessi.
Succede anche nell’amore.
Il problema  è che noi vorremmo ripetere l’esperienza. Ma più la inseguiamo, più si allontana.

Il fatto è che, se parliamo di una simile esperienza, e cerchiamo di esprimerla, comunicarla o “comprenderla” noi stessi, dobbiamo usare parole e concetti che la tradiscono.

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